La sosta a Catania, sicuramente la più bella, si è conclusa la sera di sabato 14. Alle 8,30 abbiamo mollato gli ormeggi, ed io ed il giovane Federico, ed abbiamo fatto rotta su capo Spartivento, 060°, per 50 miglia.
Una notte bellissima, la cui monotonia è stata interrotta da un'operazione di soccorso ad un barcone di 141 clandestini al largo di Siracusa, che abbiamo seguito in parte per radio VHF.
Abbiamo manovrato per lasciar passare una nave passeggeri diretta allo Stretto di Messina, e ci siamo gustati l'alba doppiando Capo Spartivento.
Alle 7,30 avevamo allamato tre bei pesciotti, assicurandoci così la cena. Intorno a mezzogiorno di domenica siamo entrati a Roccella.
Ad accoglierci c'era il TV(CP) Indelicato, comandante del locale Circomare, che è stato con noi per un caffè, e che ci ha dato tutta l'ospitaltà di cui avevamo bisogno. Davvero una brava persona ed una bella figura di Ufficiale.
Il meteo ci ha imposto una sosta di due giorni e tre notti a Roccella, ma non è stato per niente un sacrificio. Abbiamo trovato il buon Giovanni, dell'associazione nazionale Bersaglieri, che, da volontario, è lì ad assistere i naviganti di passaggio. Per un offerta volontaria ci ha messo a disposizione due biciclette e le docce calde. La pizzeria del porto poi da sola meriterebbe la sosta.
Il pomeriggio successivo, quindi, alla scoperta di questo bel paesino arroccato tra la montagna ed il mare. Tutta gente disponibile ed ospitale, dal macellaio al fr è stata fruttivendolo, tutti pronti a regalarti un sorriso ed una battuta. La salita al castello medievale è stata faticosa, ma ne è valsa la pena.
A parte la bellezza del posto, la vista da lassù è veramente eccezionale. Quindi sosta in Piazza per una bella granita ed in barca a preparare un bello spezzatino.
Il secondo giorno ci siamo dati a qualche lavoretto di manutenzione ed alla scoperta del porto. Nei pressi dell'imboccatura, sul molo di sopraflutto, sono ormeggiate diverse imbarcazioni dei clandestini. Sono lì, con ancora a bordo scarpe da donna e da bambino, indumenti vari, borse ed accessori miserevoli ed abbandonati, a testimoniare di questa che è una vera tragedia biblica, che si perpetua oramai da quasi venti anni e che nessuna politica, almeno in questo paese, potrà mai arrestare. Una migrazione che, col tempo, cambierà la struttura stessa della società e, non governata, chissà poi davvero, dove ci porterà.
La mattina di mercoledì, alle 0500, partenza per Crotone. All'inizio la navigazione è stata tranquilla, ed alle 0715 avevamo già a bordo una bella palamita di quasi un chilo. Ma l'abbiamo scontata, perche il Golfo di Squillace, questa volta, non si è smentito. A dispetto di ogni previsione, tranne che quella dell'Aeronautica Mmilitare che aveva emesso un avviso di burrasca, ci siamo presi un mare abbastanza impegnativo.
Burrasca da NW forza 6 con mare 5/6. Raffiche sino a 33 nodi, al traverso, con onde alte e frangenti, schiuma nebulizzata nell'aria, e planate sino a 10 nodi, che il Sea Project non si ricorda, almeno con me. 35 miglia di questo sbattimento, che è durato sino quasi al traverso di Isola Capo Rizzuto dove, d'improvviso, tutto è finito. Abbiamo quindi doppiato Capo Colonna, con mare calmo ed un bel libeccino che, comunque, ci spingeva a 5/6 nodi. Arrivo quindi in porto, ormeggio alla Lega, e cena a base di pesce a bordo, innaffiata da una bella bottiglia di Cirò bianco. Stamane, dopo una dormita storica, abbiamo disarmato la barca, riposto tutto ed ora, a parte qualche piccolissima cosa da fare all'ultimo momento, siamo pronti all'alaggio dal buon Elio, nel Porto Grande.
Così finisce la Crociera del 2013, che mi ha portato a fare il giro della Sicilia, all'85% da solo, a vedere ed a gustare, prendendomi tutto il tempo che volevo, posti e città bellissimi, che mi ha fatto conoscere e ritrovare gente meravigliosa, e forse, almeno in parte, anche me stesso, che poi era il vero motivo di questo indimenticabile viaggio.
Mi auguro di svernare con un lavoro, almeno part time, e di poter riprogrammare un altro giro in barca per l'anno prossimo, e poi...chissà.
Buon Vento a tutti.
Una notte bellissima, la cui monotonia è stata interrotta da un'operazione di soccorso ad un barcone di 141 clandestini al largo di Siracusa, che abbiamo seguito in parte per radio VHF.
Abbiamo manovrato per lasciar passare una nave passeggeri diretta allo Stretto di Messina, e ci siamo gustati l'alba doppiando Capo Spartivento.
Alle 7,30 avevamo allamato tre bei pesciotti, assicurandoci così la cena. Intorno a mezzogiorno di domenica siamo entrati a Roccella.
Ad accoglierci c'era il TV(CP) Indelicato, comandante del locale Circomare, che è stato con noi per un caffè, e che ci ha dato tutta l'ospitaltà di cui avevamo bisogno. Davvero una brava persona ed una bella figura di Ufficiale.
Il meteo ci ha imposto una sosta di due giorni e tre notti a Roccella, ma non è stato per niente un sacrificio. Abbiamo trovato il buon Giovanni, dell'associazione nazionale Bersaglieri, che, da volontario, è lì ad assistere i naviganti di passaggio. Per un offerta volontaria ci ha messo a disposizione due biciclette e le docce calde. La pizzeria del porto poi da sola meriterebbe la sosta.
Il pomeriggio successivo, quindi, alla scoperta di questo bel paesino arroccato tra la montagna ed il mare. Tutta gente disponibile ed ospitale, dal macellaio al fr è stata fruttivendolo, tutti pronti a regalarti un sorriso ed una battuta. La salita al castello medievale è stata faticosa, ma ne è valsa la pena.
A parte la bellezza del posto, la vista da lassù è veramente eccezionale. Quindi sosta in Piazza per una bella granita ed in barca a preparare un bello spezzatino.
Il secondo giorno ci siamo dati a qualche lavoretto di manutenzione ed alla scoperta del porto. Nei pressi dell'imboccatura, sul molo di sopraflutto, sono ormeggiate diverse imbarcazioni dei clandestini. Sono lì, con ancora a bordo scarpe da donna e da bambino, indumenti vari, borse ed accessori miserevoli ed abbandonati, a testimoniare di questa che è una vera tragedia biblica, che si perpetua oramai da quasi venti anni e che nessuna politica, almeno in questo paese, potrà mai arrestare. Una migrazione che, col tempo, cambierà la struttura stessa della società e, non governata, chissà poi davvero, dove ci porterà.
La mattina di mercoledì, alle 0500, partenza per Crotone. All'inizio la navigazione è stata tranquilla, ed alle 0715 avevamo già a bordo una bella palamita di quasi un chilo. Ma l'abbiamo scontata, perche il Golfo di Squillace, questa volta, non si è smentito. A dispetto di ogni previsione, tranne che quella dell'Aeronautica Mmilitare che aveva emesso un avviso di burrasca, ci siamo presi un mare abbastanza impegnativo.
Burrasca da NW forza 6 con mare 5/6. Raffiche sino a 33 nodi, al traverso, con onde alte e frangenti, schiuma nebulizzata nell'aria, e planate sino a 10 nodi, che il Sea Project non si ricorda, almeno con me. 35 miglia di questo sbattimento, che è durato sino quasi al traverso di Isola Capo Rizzuto dove, d'improvviso, tutto è finito. Abbiamo quindi doppiato Capo Colonna, con mare calmo ed un bel libeccino che, comunque, ci spingeva a 5/6 nodi. Arrivo quindi in porto, ormeggio alla Lega, e cena a base di pesce a bordo, innaffiata da una bella bottiglia di Cirò bianco. Stamane, dopo una dormita storica, abbiamo disarmato la barca, riposto tutto ed ora, a parte qualche piccolissima cosa da fare all'ultimo momento, siamo pronti all'alaggio dal buon Elio, nel Porto Grande.
Così finisce la Crociera del 2013, che mi ha portato a fare il giro della Sicilia, all'85% da solo, a vedere ed a gustare, prendendomi tutto il tempo che volevo, posti e città bellissimi, che mi ha fatto conoscere e ritrovare gente meravigliosa, e forse, almeno in parte, anche me stesso, che poi era il vero motivo di questo indimenticabile viaggio.
Mi auguro di svernare con un lavoro, almeno part time, e di poter riprogrammare un altro giro in barca per l'anno prossimo, e poi...chissà.
Buon Vento a tutti.